Gestione Affitti

Occupazioni abusive degli immobili, nuova stretta del Viminale con il censimento

(Ansa)

di Saverio Fossati

Al ministero dell’Interno piacciono i censimenti: questa volta, con la circolare
N. 11001/123/111(1) - Uff. II - Ord. e Sic. Pub. del 1° settembre
, sono state riviste le regole e le priorità sulle occupazioni abusive degli immobili e, tra i punti qualificanti, ci sarà il censimento degli occupanti, di cui dovranno occuparsi i servizi sociali per individuare chi si trovi realmente in condizioni di “fragilità” e, quindi, avere diritto a una sistemazione alternativa, mentre tutti gli altri dovranno sgombrare senza tanti complimenti.

La circolare (che riguarda pure gli immobili in condizioni pericolostà, anche se non occupati abusivamente), come recita la premessa, è dovuta alla scarsa efficacia delle azioni sin qui intraprese e anche alle pesanti conseguenze cui viene esposto l’Erario dall’incapacità dello Stato di tutelare il diritto della proprietà: ultima la sentenza del Tribunale di Roma 17319/2018 che ha condannato il ministero dell’Interno e la presidenza del Consiglio dei ministri a risarcire 28 milioni alla proprietà di un immobile occupato abusivamente da nove anni, nonostante le richieste di sgombero.

La circolare prevede che a fare da motore delle inziative di sgombero siano i prefetti, ma che «l'unica soluzione percorribile è quella di ogni possibile censimento degli occupanti, che deve essere condotto, anche in forma speditiva, sotto la regia dei Servizi sociali dei Comuni», sui quali grava quindi una pesante incombenza: «Con la circolare sulle occupazioni abusive -commenta il presidente di Confedilizia, Giorgio Spaziani Testa - il ministro Matteo Salvini dà seguito agli impegni assunti. Ora gli enti locali non vanifichino tutto. Pena, fra l'altro, l'intervento della magistratura con il nuovo indirizzo sui risarcimenti».

Dovrà essere verificata anche la situazione reddituale e l’esistenza di eventuali parenti e, si legge nella circolare «soltanto qualora all'esito dei suddetti accertamenti si abbia fondato motivo di ritenere che i soggetti in situazione di fragilità interessati dall'esecuzione dello sgombero sarebbero privi della possibilità di soddisfare, autonomamente o attraverso il sostegno dei loro parenti, le prioritarie esigenze conseguenti alla loro condizione, i Servizi sociali dei Comuni dovranno attivare gli specifici interventi». Mentre per gli altri ci si dovrà preoccupare solo di individuare «strutture provvisorie di accoglienza ove poter collocare gli occupanti per il tempo strettamente necessario all'individuazione da parte loro di soluzioni alloggiative alternative».

Questa stretta, precisa la circolare è dovuta alla necessità che «il diritto di proprietà receda limitatamente ed esclusivamente a fronte di quelle situazioni che possono pregiudicare l'esercizio da parte degli occupanti degli impellenti e irrinunciabili bisogni primari per la loro esistenza, collegati a una particolare condizione di vulnerabilità».
Ai prefetti, quidi incombe l’onere di «attendere agli sgomberi con la dovuta tempestività, rinviando alla fase successiva ogni valutazione in merito alla tutela delle altre istanze».

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