Gestione Affitti

Registrare l’affitto in ritardo, sanzioni basate sul primo canone

di Cristiano Dell’Oste

Chi si ravvede e registra in ritardo un contratto di locazione commerciale, è libero di parametrare le sanzioni ridotte al canone pattuito per la prima annualità, e il Fisco non può pretendere che faccia riferimento a tutto il contratto. Lo stabilisce la Ctp Milano, con la sentenza 1874/3/2018 (presidente Locatelli, relatore Chiametti).

La lite riguarda una sublocazione tra due società, con decorrenza 1° gennaio 2014 e durata di sei anni. Il canone è di 40mila euro per il primo anno e di 50mila dal secondo. La registrazione avviene in ritardo il 23 aprile 2015, versando:

400 euro di imposta (l’1% sul canone della prima annualità);

69 euro di sanzione (1/7 del 120% dell’imposta dovuta);

4,29 euro di interessi.

Le Entrate vorrebbero che la sanzione del 120% fosse riferita all’imposta dovuta per l’intera durata contrattuale. Questo perché secondo l’articolo 43, lettera h), del Tur la base imponibile dell’imposta di registro sono i corrispettivi pattuiti per la durata complessiva.

Per il contribuente, invece, si tratta di una norma generale derogata da quella, speciale, che consente a chi registra il contratto di scegliere se pagare il tributo annualmente o in forma anticipata (e riferita al canone convenuto per l’intera durata). Tesi sposata dal giudice, che dà torto all’Agenzia. E boccia anche il richiamo alla circolare 26/E/2011 (paragrafo 9.1), che riguarda l’opzione per la cedolare secca in caso di registrazione tardiva di una locazione abitativa.

Anzi, per la Ctp anche l’ufficio ha indirettamente dato ragione al contribuente, contestando solo un errore nella sanzione versata, e non anche nell’imposta.

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