Gestione Affitti

Airbnb e oltre, l’affitto a misura di app

di Alberto Magnani

Conoscere gli inquilini, gestire le trattative, accordarsi sul prezzo di affitto. Il tutto, senza staccare gli occhi dallo smartphone. Nel mondo del real estate stanno proliferando le app per la gestione di casa, intesa sia come la semplice scelta degli ospiti sia come amministrazione della contabilità dei canoni. Sul primo fronte, la “regina” del mercato è Airbnb: una piattaforma di alloggi in sharing che consente di affittare casa per brevi periodi di tempo, stabilendo in autonomia costi e regole. Oggi il portale, fondato a San Francisco nel 2006, conta 150 milioni di utenti in 65mila città e oltre 190 paesi. Il modello che l’ha reso celebre è quello di una vetrina (online) di affitti, con una differenza di fondo: salta l’intermediazione e l’accordo si svolge da privati a privati, con contatti veicolati direttamente dalla chat del sito. Al modello Airbn si affiancano portali più tradizionali, almeno negli obiettivi, per domanda e offerta di abitazioni con contratto regolare. È il caso di motori di ricerca che consentono di individuare appartamenti in base a prezzi e zona, come Idealista (www.idealista.it) a Immobiliare.it (www.immobiliare.it). Per quanto riguarda le app più “gestionali”, l’offerta è divisa tra applicazioni che permettono di massimizzare i ricavi dei propri affitti e amministrare da un’unica piattaforma le abitazioni di proprietà. Un esempio tutto italiano è Sweetguest, una startup fondata a Milano per aiutare i padroni di casa a ad aumentare le entrate dei propri immobili. Come? Dopo una valutazione dell’immobile, svolta in sede preliminare, il team della società potenzia la visibilità online della casa su tutti i motori di ricerca e il traffico del Web. La consulenza digitale si affianca a interventi fisici: la società offre «servizi a 360 gradi», dall’assistenza telefonica al check out, trattenendo una quota del 20% sulla commissione pagata ai padroni di casa.

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