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Da Unai una proposta di modifica del Dl Rilancio in tema di proroghe e assemblee

Si coprirebbe il vuoto lasciato dalla cancellazione dell’articolo 212-ter

di Rosario Calabrese - Presidente Unai

È stato pubblicato, nel numero 128 del supplemento ordinario alla Gazzetta Ufficiale, il Dl 19 maggio 2020 numero 34, contenente modifiche e integrazioni al Dl n.18 del 17 marzo 2020. Per la categoria è un autentico disastro. L'art. 212-ter, presente nella bozza fino a ieri, è sparito e non solo.Non avendo il legislatore fatto chiarezza in merito alla possibilità di tenere o meno le assemblee in presenza, permane il contrasto tra divieto di “assembramento” e possibilità di fare “riunioni”.

I rischi per l’amministratore
Nessuno dei due termini utilizzati dal legislatore è riconducibile, con chiarezza e univocità, alla parola “assemblea”. Ovviamente, però, è già partita la solita bagarre, tipica di queste circostanze e, ancora una volta l'amministratore si ritrova tra l'incudine e il martello. Il rischio concreto è di dover essere lui a pagare, in sede civile e penale, nell'ipotesi che, avendo convocato un'assemblea secondo le modalità, che fantasiosamente questo o quello propongono, dovesse verificarsi un contagio.

La proposta di Unai
Come dicevo i giochi ai fini del Dl sono chiusi, ma la partita non è ancora persa. Abbiamo ancora 60 giorni (i tempi per la conversione in legge del decreto) per intervenire e cercare di fare chiarezza.

Il testo della proposta di emendamento che segue è semplice stringato e compendioso, atto a risolvere sia il problema delle assemblee, sia la questione del termine dei 180 giorni. È risaputo che gli emendamenti troppo lunghi, o troppo articolati, difficilmente vengono recepiti; per questo motivo propongo un testo che potrebbe avere maggiori chances di successo.

Sarebbe sufficiente, all'articolo 10 dell'attuale testo del Dl 19 maggio 2020, n. 34, dopo la lettera b) del comma 1, aggiungere il seguente testo come lettera c):
c) all'articolo 73, comma 4, dopo le parole: “e le fondazioni” sono aggiunte le seguenti: “e i condominii” ed inoltre dopo le parole: “ciascun ente” il punto è sostituito da un punto e virgola e sono aggiunte le seguenti: «eventuali termini perentori, statutari o legali, per la tenuta delle assemblee, inibiti o sospesi a causa dell'emergenza Covid-19, iniziano a decorrere dalla data di entrata in vigore di questo provvedimento».

L’attuale testo da emendare
Se approvato, il testo proposto andrebbe ad inserirsi nel menzionato articolo 73, che attualmente recita:
Articolo 73 (Semplificazioni in materia di organi collegiali)
4. Per lo stesso tempo previsto dal comma 1, le associazioni private anche non riconosciute e le fondazioni (inserimento testo dell'emendamento) che non abbiano regolamentato modalità di svolgimento delle sedute in videoconferenza, possono riunirsi secondo tali modalità, nel rispetto di criteri di trasparenza e tracciabilità previamente fissati, purché siano individuati sistemi che consentano di identificare con certezza i partecipanti nonché adeguata pubblicità delle sedute, ove previsto, secondo le modalità individuate da ciascun ente (inserimento testo dell'emendamento).

Poiché è certo che a breve inizieranno a fioccare le bozze di emendamento da parte dei soliti noti e di quanti, non avendo altro da fare, vengono ad arrecare danno nel mondo del condominio, invito i colleghi che hanno a cuore il futuro della categoria, a fare quadrato sulla proposta.