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Le proposte di Unioncasa per i proprietari immobiliari

Per contrastare gli effetti economici dell’epidemia le proposte di Unioncasa mirano a facilitare e detassare gli affitti

A cura dell’Ufficio Studi Unioncasa

La recente situazione congiunturale ha già iniziato a colpire gravemente il settore delle locazioni abitative e ad uso diverso i cui effetti inevitabilmente si stanno ripercuotendo sul mancato pagamento dei canoni.

Fonti autorevoli (Adnkronos 23/03/2020) indicano al momento oltre il 60% di imprese forzosamente chiuse, situazione che coinvolge oltre 7,5 milioni di dipendenti cui vanno ad aggiungersi una schiera di lavoratori autonomi ed imprenditori (poco meno di 4 milioni di persone) di cui molti, in mancanza di un intervento immediato, non avranno la forza di proseguire nelle loro attività.

A tali impressionanti dati, probabilmente destinati a crescere, si aggiungono (Fonte OMI-ABI 2019) 1.377.000 contratti ad uso abitativo, 365.000 contratti ad uso diverso e 287.000 contratti per studenti universitari a rischio di insolvenza.

Imprese che chiudono, persone che perdono il lavoro, studenti che rientrano in famiglia possono ragionevolmente seppure drammaticamente rappresentare una percentuale vicina al 65% dei contratti di locazione a rischio, quando già non conclamata, di morosità.

Ma sarebbe miope non intravedere l'altra faccia della medaglia, anch'essa negativa, con una proprietà messa in ginocchio dal mancato pagamento dei canoni, da massivi rilasci anticipati, in un contesto dove, per alcuni, il canone rappresenta l'unica fonte di sostentamento, per altri l'oggetto di un'impresa che giocoforza li farebbe soccombere.
Siamo tutti d'accordo che la situazione comporta morosità sicuramente per molti aspetti incolpevoli, ma allo stesso modo anche la proprietà si sta ritrovando in una non minore situazione emergenziale.

Vi sono persone che hanno come unico mezzo di sostentamento l'affitto e imprese che su tale attività hanno fondato la loro esistenza. Sarebbe impensabile considerare provvedimenti volti a far ricadere su una sola parte contrattuale gli effetti di questa drammatica situazione.

A tal proposito per tramite del suo Centro Studi, Unioncasa ha fin da subito considerato l'urgenza della problematica, segnalando dapprima al Premier Conte l'emergenza, ed ora, dopo più attenta seppure tempestiva analisi, formulando le seguenti circostanziate proposte finalizzate al raggiungimento di un Accordo di Solidarietà che tenga in considerazione l'obiettivo generale di uscirne insieme, gli uni con gli altri, senza contrapposizioni ma con il rispetto delle singole esigenze.

Proposte del Centro Studi dell'Associazione Unioncasa
1) ISTITUZIONE DI UN FONDO DI SOLIDARIETÀ NAZIONALE SULLE LOCAZIONI:
Si chiede l'istituzione di un Fondo di Solidarietà Nazionale sulle Locazioni per fare fronte alla totale o parziale impossibilità di pagamento del canone di locazione a causa dell'emergenza COVID-19. L'accesso al fondo è garantito ai proprietari per i quali il canone di affitto rappresenti l'unico o il principale mezzo di sussistenza.
2) PATTO DI SOLIDARIETÀ:
In materia di locazioni di immobili ad uso abitativo e ad uso diverso è prevista la possibilità della stipula di un patto di solidarietà tra locatore e conduttore, a fronte di comprovate ed oggettive difficoltà economiche di quest'ultimo, da documentare mediante autocertificazione. Il patto, da redigere in forma scritta (anche tramite email o altre idonee tecnologie digitali) attestato dalle Associazioni di Categoria, riduce temporaneamente il solo canone di locazione per un periodo di 6 mesi, rivedibile ed eventualmente rinnovabile ogni 3 mesi, in base all'evolversi della situazione contingente.
Ciò anche in deroga ai valori minimi previsti dagli Accordi Territoriali vigenti.
Tale patto corredato al modello 69 (Richiesta di Registrazione - D.M. 24 giugno 1986 n. 1) deve essere registrato presso l'Agenzia delle Entrate attraverso apposito flusso telematico oppure inviato ad un indirizzo PEC entro 30 giorni dalla sottoscrizione.
Al locatore che avrà aderito al patto di solidarietà è riconosciuto un credito di imposta in misura pari alla riduzione accordata sull'ammontare del canone.
3) ESENZIONE IMPOSTE SULLA PROPRIETÀ IN CASO DI MOROSITÀ DELL'INQUILINO:
Nel caso in cui l'inquilino risulti moroso per motivi riconducibili all'emergenza COVID-19, e non si sia addivenuto al Patto di solidarietà di cui al punto precedente, al locatore viene riconosciuto un credito d'imposta pari all'intero canone di locazione, o a quella porzione di canone non corrisposto.
4) ESTENSIONE DELLA CEDOLARE SECCA A TUTTO IL TERRITORIO NAZIONALE:
Si chiede l'estensione all'intero territorio nazionale della normativa sulla Cedolare Secca (art. 3, D. Lgs. n. 23/2011) con aliquota ridotta al 10% per i soli contratti a canone agevolato (art. 2, comma 3; art. 5 comma 1 e 3; art. 8, L. n. 431/1998) a causa del sopraggiunto stato di emergenza (parificabile a stato di calamità').