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Prorogare al 2021 le scadenze per il bonus facciate: lo chiede l’Anammi al Governo

In una lettera sollecitati chiarimenti sull’attività di gestione condominiale

di Annarita D’Ambrosio

Una lettera al premier Giuseppe Conte, e ai ministeri competenti. L’ha scritta l'Anammi, l’Associazione nazional-europea Amministratori d'immobili, chiedendo chiarezza dopo che il decreto del 22 marzo scorso sulle attività professionali non ha previsto le numerose attività di gestione condominale.

Il presidente Anammi Giuseppe Bica sottolinee le difficoltà degli operatori, chiamati ad effettuare in questi giorni anche la sanificazione dei condomìni.

L'Associazione, che conta oltre 13mila iscritti in tutta Italia, spiega in una nota che, dalla lettura del decreto che regolamenta le attività produttive essenziali, non è chiaro se, tra le categorie professionali autorizzate ad operare, sia ammessa anche la figura dell'amministratore di condominio.

Necessità di andare in condominio
«Non basta il Codice Ateco a ricomprendere le numerose mansioni che, dalla riforma del condominio del 2012, sono responsabilità dell'amministratore”, precisa Bica, facendo notare che ogni professionista potrebbe essere multato se dovesse andare in condominio per un guasto agli impianti o per la sanificazione di un ambiente condominiale. Si tratta, si legge nella lettera inviata a Palazzo Chigi, «di servizi vitali, che in una situazione di residenza forzata a casa, 24 ore su 24, acquistano un'importanza ancora maggiore».

Proroga per il bonus facciate
L'Anammi chiede perciò chiarimenti su questo punto, ricordando anche un’altra questione importante: il bonus facciate in condominio, che, secondo le previsioni degli addetti ai lavori, potrebbe saltare a causa dell'emergenza coronavirus. Il bonus prevede infatti una serie di passaggi e di adempimenti che il blocco delle assemblee condominiali in atto ha ovviamente rallentato, mettendo in forse i tempi delle ristrutturazioni.

Per avviare l'iter occorre la delibera dell'assemblea condominiale con il voto della maggioranza degli intervenuti all'assemblea e la metà del valore dell'edificio, ovvero 500 millesimi. Essendo ferme le assemblee fino a data da destinarsi, l'intero processo decisionale è bloccato.

«Chiediamo al Governo una proroga sul termine dei pagamenti fino al 2021 – conclude il presidente Bica - in modo da permettere ai condòmini di usufruire di questa agevolazione».