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Acli: per i fallimenti immobiliari nasce il Fondo Salva Casa

dalla Redazione

Un “ammortizzatore sociale a rendimento” per aiutare le persone in difficoltà economica che rischiano di perdere la casa. In Italia, segnalano le Acli, un milione di cittadini sono a rischio. Il Senatore Daniele Pesco ha introdotto il Fondo Salva Casa alla tavola rotonda “Una soluzione per titolari del credito, famiglie, piccole imprese” a Palazzo Giustiniani a Roma il 21 ottobre. Si tratta, secondo le Acli, di un nuovo ammortizzatore sociale a rendimento pensato per aiutare concretamente le famiglie in difficoltà.
L'obiettivo del Fondo, sostenuto dalle ACLI, è quello di acquistare gli immobili pignorati e messi all'asta che, in un secondo momento, potranno essere assegnati in locazione, ad un canone sostenibile, a coloro che hanno subito il pignoramento dell'abitazione favorendone, successivamente, il riacquisto da parte degli stessi.
Il Fondo intende attenuare l'impatto sociale delle circa 248 mila esecuzioni immobiliari, che secondo le stime saranno concluse in Italia nei prossimi 5 anni (Fonte Ministero Giustizia), senza però penalizzare i diritti legittimi dei creditori.
La nascita del Fondo Salva Casa è stata annunciata nel corso della tavola rotonda “Una soluzione per titolari del credito, famiglie, piccole imprese” a Palazzo Giustiniani a Roma.
Gli immobili che rientrano nella casistica di interesse del Fondo, come ad esempio quelli abitati e adibiti a prima casa, sono pari a circa 13 mila, circa il 5% del mercato complessivo (fonte: Astasy srl). Se si considera un nucleo familiare medio, composto da 4 persone, si prevede che circa 1 milione di cittadini su scala nazionale possano potenzialmente perdere la propria casa. Si tratta di un evento traumatico e destabilizzante per l'intera famiglia, motivo di tensioni sociali e di conseguenza un problema per l'intera collettività.
«Il fondo salva casa è una di quelle idee utili per quella parte di paese che sta peggio – ha dichiarato durante la conferenza stampa il Sen. Daniele Pesco - È una iniziativa privata, che può essere facilmente riproducibile. Non ha bisogno di una normativa particolare ma solo di persone, come quelle che abbiamo conosciuto oggi, che hanno il desiderio di dare un minimo di conforto a queste famiglie che senza colpa stanno avendo a che fare col mondo delle aste giudiziarie».
Secondo le stime della Caritas sono in continuo aumento le richieste di assistenza da parte di quelle persone impoverite dalla crisi economica e che ora rischiano di perdere la propria abitazione, comprata negli anni in cui le banche erogavano con facilità “mutui prima casa”, per importi anche a totale copertura del prezzo di acquisto.
«Trovare soluzioni a problemi gravi, come il pignoramento e la successiva perdita di un'abitazione, va a toccare uno dei punti fondamentali per la vita di una comunità – ha detto Michele Mariotto, membro della Presidenza nazionale delle ACLI - Ecco perché l'iniziativa che abbiamo presentato oggi è un esempio di come la collaborazione tra associazioni, come le Acli, e investitori attenti e responsabili possa concorrere al bene comune. Si tratta di un primo passo; altri ne potremo fare se sapremo convincere e coinvolgere ulteriori soggetti operatori del settore».
Spesso gli immobili pignorati subiscono una forte svalutazione a seguito dell'acquisto al ribasso con aste giudiziarie da parte delle banche creditrici. Con questo meccanismo le famiglie, oltre a perdere la casa, restano indebitate a vita e tagliate fuori dal circuito bancario. Si consideri infatti che a fronte di circa 120 mila immobili, con un valore medio non superiore a 250 mila euro, viene recuperato solo il 33% del credito.
Il Fondo Salva Casa parte da un target di sottoscrizione iniziale sufficiente ad aiutare circa 10.000 famiglie e si pone l'obiettivo - tramite la costituzione ad hoc di una struttura di gestione, anche utilizzando una o più REOCO (società immobiliari a servizio di una cartolarizzazione) - di gestire il rapporto con gli ex proprietari con il supporto delle ACLI.
La formula del Fondo Salva Casa è stata ideata quindi, oltre che per dare supporto a chi ne ha bisogno anche, per tutelare i creditori e remunerare gli investitori che aderiranno grazie al canone di locazione e alla rivendita dell'immobile agli affittuari.