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Privacy e condominio, oggi convegno a Roma

dalla Redazione

Oggi, martedì 6 novembre, presso il Centro Congressi Frentani, sarà presentato il primo Codice di Condotta Privacy per gli studi di amministrazione condominiale, che vede l'ANAMMI capofila del progetto. Durante l'incontro, saranno approfondite le principali tematiche del trattamento dei dati personali in ambito condominiale.
Come affrontare i problemi della privacy in condominio? Quale modello di gestione dei dati personali è più corretto adottare in uno studio di amministrazione condominiale? Che ruolo ha, in questo quadro, l'amministratore? Questi alcuni dei temi che affronterà il convegno di presentazione del primo “Codice di Condotta Privacy per gli studi amministrazione condominiale”, organizzato a Roma martedì 6 novembre, presso il Centro Congressi Frentani (Via Frentani, 4).
L'evento, che avrà inizio alle ore 9.30, vuole essere un momento di riflessione e approfondimento sulle problematiche di attuazione del Regolamento UE 16/679 e del D.Lgs 101/18 nel complesso ambito del condominio. In tal senso il Regolamento europeo incoraggia l'elaborazione di codici di condotta in relazione a specifiche categorie professionali, con un'attenzione particolare alle esigenze dei singoli settori e delle imprese.
L'ANAMMI, l'Associazione nazional-europea degli AMMinistratori d'Immobili, è la capofila del Codice di condotta, al quale hanno aderito altre associazioni del settore. Il documento, redatto dall'avv. Carlo Pikler, rappresenta un modello di riferimento per la corretta gestione della privacy negli studi di amministrazione condominiale. Proprio l'amministratore, sulla base dell'attuale legislazione, è obbligato a tenere un registro delle attività di trattamento dei dati personali, contenente le linee guida sulle attività che il professionista compie nel proprio esercizio, tutelando così i diritti dei soggetti interessati e l'attività dello stesso amministratore.
Giuseppe Bica, presidente dell'ANAMMI, che interverrà al convegno del 6 novembre, sottolinea come il lavoro sul Codice di condotta non si esaurirà in questa prima fase divulgazione: «Il Codice prevede anche la necessità di revisione periodica e l'obbligo di formazione dei professionisti. E' un testo in evoluzione e siamo felici di promuoverlo, lavorando al suo costante miglioramento».