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Il Governo che verrà e gli amministratori di condominio

di Francesco Schena (Presidente nazionale Arco)

Il Governo che verrà ha un grande debito con la categoria degli Amministratori di condominio.
Un debito certamente ereditato ma comunque carico di promesse che devono essere mantenute nella maniera più rapida possibile.
Partiamo dal famoso “equo compenso”. L'auspicio è che il nuovo Titolare del Ministero dello Sviluppo Economico si occupi, direttamente o meno, di convocare un Tavolo Tecnico con le associazioni di categoria affinché si componga presto un piano concertato con le Camere di Commercio per la determinazione dell'equo compenso anche in favore delle categorie non ordinistiche come lo è, appunto, quella degli Amministratori di condominio. I buoni propositi avanzati nella scorsa Legislatura dal Senatore Maurizio Sacconi devono riprendere piena attuazione affinché non si deludano migliaia di professionisti.
Altro tema, il registro degli amministratori. Ricorderemo tutti come l'Ordine del giorno n. G/2853/36/5 dello scorso 16 giugno 2017 in Senato impegnò il Governo di allora affinché per il tramite del Ministero della Giustizia provvedesse, con apposito decreto, proprio all'istituzione del registro in argomento. Sempre in occasione della “Manovrina” furono respinti degli emendamenti che prevedevano l'obbligo di allegazione dell'attestato di aggiornamento professionale periodico all'atto della nomina a pena di nullità della stessa e l'obbligo dei requisiti di professionalità anche per gli amministratori nominati tra gli stessi condomini interni.
Ulteriore tema urgente è quello dell'abilitazione Entratel per gli Amministratori: è davvero un paradosso quello di oberare la categoria di continui adempimenti fiscali senza poi fornire loro uno strumento dinamico e veloce come l'abilitazione diretta ad Entratel. Siamo al limite dell'umiliazione!
Certamente si dirà che con il cambio di Governo tutto torna nuovamente in discussione e che le priorità sono altre ma, nell'illusione di vivere in un Paese normale, non possiamo certamente mollare così la presa, senza lottare.
Al contrario, credo che sia sempre il momento giusto per “alzare la voce” con chiunque sia il Governante di turno perché i diritti e i bisogni di noi professionisti non sono soggetti agli andamenti schizofrenici della politica: restano comunque tali e comunque gravi.
Pertanto, ARCO si augura non solo l'avviamento di un Governo stabile e affidabile ma che questi si occupi anche del comparto del condominio e non solo sul piano fiscale con l'ennesimo adempimento a carico degli Amministratori ma attraverso una rivisitazione organica e sistemica di tutto il quadro normativo e finanziario di riferimento.
La convocazione di un tavolo tecnico o la creazione di una commissione di esperti del settore che possa con lungimiranza e pragmatismo suggerire le modifiche necessarie da adottare, dalla rivisitazione della legge n. 220/2012 fino all'ipotesi di istituzione di un Albo per gli Amministratori non è più cosa procrastinabile per un Paese che voglia dirsi civile e al passo con i tempi.