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Amministratori e revisori, gli interventi al convegno di Arco

di Francesco Schena

Lo scorso 19 maggio si è tenuto a Bari il condominio day di ARCO (Amministratori e Revisori Contabili Condominiali). La tavola rotonda di inizio lavori a cui hanno partecipato, ALAC, ARCO, HELP!CONDOMINIO, AP, VALORE AGGIUNTO, AIC, FIGIAC e CONFABITARE è stata dedicata allo stato dell'arte della professione. Molte le convergenze da parte dei rappresentanti.
Particolare attenzione è stata rivolta al tema della deontologia; l'esigenza avvertita è quella di codificare un codice etico condiviso per uniformare le scelte degli operatori e coniugare coerentemente etica e doveri di legge. Mauro Simone (ALAC) ha sottolineato la necessità di rivedere le norme attuali nella parte in cui consentono al condomino senza alcun requisito professionale di amministrare il proprio edificio, aspetto assolutamente inconciliabile sia con gli equilibri di mercato che con gli adempimenti e le attribuzioni odierne dell'amministratore. Sempre Simone ha censurato la pessima abitudine di competere con la corsa al maggior ribasso degli onorari ed ha invocato provvedimenti concreti in tema di equo compenso.
Per Maurizio Zichella (ARCO) è necessario coltivare la formazione degli amministratori senza perdere di vista le attribuzioni e le funzioni assegnate loro dalla legge ed evitando di invocare evoluzioni al punto 4.0 della figura dell'amministratore quando c'è ancora molto da fare a livello base. Isidoro Tricarico (HELP!CONDOMINIO) ha ribadito la necessità di fare rete tra le associazioni per fare fronte comune verso le Istituzioni e il Legislatore. La Confederazioni delle Associazioni degli Amministratori di condominio della provincia di Bari può e deve essere un modello da replicare in tutto il territorio italiano. Antonio Cerasa (AP) ha rimarcato la necessità di guardare alla deontologia della professione con attenzione per aumentare il livello reputazionale tra i consumatori e ripulire il mercato da chi denigra l'onorabilità di una intera categoria.
Mirella Stigliano (VALORE AGGIUNTO) ha esposto una accurata riflessione sulla cultura degli alibi. Cambiare atteggiamento per cambiare il sistema con responsabilità ed impegno può fare la differenza in una società dove tutti sono pronti ad addossare le responsabilità agli altri dei fallimenti o delle criticità del nostro mercato. Giuseppe De Filippis (AIC) ha fatto notare l'importanza della presenza delle associazioni sul territorio e quanto queste possano fare per migliorare il mercato di riferimento e cambiare anche il rapporto amministratori e amministrati.
Francesco Sciubba (FIGIAC) ha voluto ricordare alla platea l'importanza del ruolo di terzietà e garanzia del revisore contabile condominiale che non va scambiato con l'inquisitore di turno che mette sul banco degli imputati l'amministratore di condominio. Lucia D'Attolico (CONFBAITARE) ha voluto ricordare l'utilità del fascicolo del fabbricato, invocando sistemi informatici di catalogazione e monitoraggio della vita degli edifici come già sperimentato con successo per conto di ARCA Lecce.
Le 14 relazioni scientifiche e tecniche, poi, hanno regalato focus di grande interesse su tematiche di rilievo per gli addetti ai lavori.
Tutti d'accordo sulla formazione di qualità con uno sguardo verso il mondo accademico che può rivelarsi il giusto partner delle associazioni che puntano a livelli di preparazione e perfezionamento di prestigio. E proprio ad un rappresentante del mondo accademico, il prof. Pierantonio Lisi del Dipartimento di Giurisprudenza dell'Università degli Studi di Bari, è stato assegnato il Premio Condominio Italia 2018 di ARCO, consegnato dall'Avv. Alessandro Gallucci, Presidente del Comitato Tecnico Scientifico dell'associazione.
Altro tema di convergenza si è rivelato quello della reputazione: durante la tavola rotonda pomeridiana sono state numerose le riflessioni al riguardo anche grazie al prof. Mauro Alvisi che ha presentato a Bari il “reputometro condominiale” di MEDITA HUB, una metodologia analitica e scientifica di misurazione delle prestazioni reputazioni. Grande interesse ha suscitato la possibilità di certificare i livelli reputazionali dei professionisti quali elementi non solo di matrice concorrenziale ma anche di supplenza all'assenza di un Albo professionale che possa occuparsi della disciplina professionale ma che non c'è.