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Mapi: Fascicolo del fabbricato nuova tegola per gli amministratori di condominio

dalla Redazione


Mapi comunica la sua assoluta contrarietà allipotesi, contenuta nel Ddl AS 2826, dell’obbliogo di un «fascicolo del fabbricato».
«Secondo i canoni tipici dell'emergenza - si legge nel comunicato Mapi - già nostro malgrado già volte sperimentati nel nostro sistema Italia, a ogni evento sismico, vedi i recenti fatti di Casamicciola, corrisponde un breve dibattito sui mezzi d'informazione e una legislazione d'emergenza, l'esatto contrario, della necessaria programmazione, anche culturale, indispensabile per tentare di affrontare questioni complesse.
Da ultimo ha ripreso vigore la vexata quaestio dell'istituzione del “Fascicolo del fabbricato” da ultimo oggetto di un nuovo disegno di Legge presentato al Senato della Repubblica n°2826.
Il Disegno di Legge obbliga le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano, in collaborazione con gli enti locali del territorio di riferimento, entro il 31 dicembre 2017, ad adottare misure finalizzate a rendere obbligatoria l'istituzione del fascicolo del fabbricato relativamente ad ogni immobile di proprietà privata presente nel proprio territorio, qualsiasi sia la sua destinazione funzionale. L'istituendo fascicolo del fabbricato dovrebbe contenere le informazioni attinenti alla costruzione dell'edificio e alle sue pertinenze, dovrebbe registrare le eventuali modifiche apportate al progetto originario e dovrebbe riportare ogni forma di lavoro eseguito sul fabbricato e sulle relative pertinenze, ivi compresi i lavori svolti da enti erogatori di pubblici servizi.
La predisposizione del fascicolo e il suo aggiornamento si dovrebbero realizzare a iniziativa e sotto responsabilità del proprietario dell'immobile o dell'amministratore del condominio in caso d'immobile condominiale.
Noi del Mapi, ove ce ne fosse bisogno, riproponiamo la nostra assoluta contrarietà all'indicato disegno di Legge, che, rappresenterebbe l'ennesimo contributo al nostro sistema legislativo viziato da una congerie di norme, molto spesso contraddittorie e non attuabili. Tra l'altro coinvolgendo le Regioni e le Province Autonome nell'applicazione pratica della norma si avallerebbe un'ennesima iniziativa di burocratizzazione della materia condominiale, con diverse interpretazioni e applicazioni da Regione a Regione.
In ultimo rileviamo, come, il progetto tenda a confermare l'ambivalenza del nostro Legislatore. Il quale se da un lato in sessanta anni ha omesso di porre mano a una radicale riforma della Legislazione in tema di condominio negli edifici, che quando è arrivata si è dimostrata molto punitiva per l'amministratore di condominio professionista, dall'altra ha inteso legiferare abbondantemente sulle incombenze, obblighi e responsabilità dell'amministratore, riservando al malcapitato una serie di mansioni pubbliche cariche di gravi responsabilità, tali da renderlo l'unico capro espiatorio, della generale inefficienza del sistema.
Per l'amministratore, considerate le scarse prerogative, che il Legislatore gli riconosce, in caso di difficoltà nella gestione dell'immobile, con reale pericolo di una violazione di Legge dello Stato, rimane altissima la possibilità di rimanere oggetto di sanzione, senza che gli sia data la possibilità di evitare la violazione di Legge».