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Confedilizia in Parlamento: degrado e fiscalità iniqua minacciano la locazione

dalla Redazione

«Quotidianamente, anche per esigenze di urgenza e di difesa degli interessi della proprietà immobiliare, dobbiamo occuparci di temi come l’eccesso di fiscalità, la tutela nei rapporti tra proprietari e inquilini e la legislazione relativa alle locazioni, che nel nostro Paese non è mai adeguatamente sostenuta, e dei rapporti interni tra i condomìni. Questa è la nostra azione quotidiana, ma vogliamo sempre più presentarci come associazione che propone ricette, che formula proposte con riferimento a tutto ciò che è intorno alle case, ai locali commerciali, ai negozi e gli uffici». Lo ha dichiarato il presidente di Confedilizia, Giorgio Spaziani Testa, in audizione presso la Commissione parlamentare di inchiesta sulle condizioni di sicurezza e sullo stato di degrado delle città e delle loro periferie.
«Da mesi stiamo denunciando, insieme all'associazione dei commercianti - ha proseguito il presidente di Confedilizia - lo stato di assoluto abbandono che sta riguardando i nostri locali commerciali. Confesercenti ha parlato di 630mila locali sfitti, tra le diverse cause di questa situazione ce n’è una fortissima, ed è l’eccessiva tassazione nei confronti di chi i locali li mette a disposizione dei commercianti, degli artigiani, che sono famiglie che hanno fatto piccoli investimenti. C’è un eccesso di tassazione che porta a vedere sempre meno appetibile questo tipo di investimenti - ha aggiunto - e piano piano a dismettere gli immobili, provando a venderli e non riuscendoci, e dunque abbandonandoli al degrado. Lo diciamo da mesi e mesi al Parlamento e al governo, interveniamo sulla tassazione dei locali commerciale per migliorare una situazione che sta diventando molto preoccupante, non solo nelle periferie, ma anche in molti centri storici delle nostre citta».
Il presidente di Confedilizia ha poi affrontato il tema della fiscalità sulle locazioni abitative: «A fine anno scade la cedolare secca del 10% per le abitazioni locate a canone concordato, che andava prorogata molto tempo fa, perche' i contratti sono lunghi e i proprietari
devono poter programmare la propria vita, mentre stiamo ancora aspettando. Inoltre serve un limite, istituito per legge, alla tassazione Imu-Tasi sulle case locate a canone concordato - ha aggiunto - perché se ai Comuni viene lasciata la libertà di arrivare alla tassazione dell'11,4 per mille di tassazione, è chiaro che questi contratti non hanno lo sviluppo che dovrebbero avere».