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Gli amministratori sempre piu' solidali

dalla Redazione

Al convegno nazionale Anaci “La proprietà privata nei condomini”, svoltosi a Stresa il 24 marzo, hanno partecipato in 1500 per ascoltare le novità più interessanti in materia legislativa sulla gestione dei condomini. Lo segnala Anaci, che ricorda che sono 1.200.000 i condomini in Italia che rappresentano delle vere e proprie comunità, dove oltre al principio di uguaglianza, vige anche la funzione sociale, quella cioè orientata allo sviluppo della persona umana in una dimensione più ampia.
«Da tempo la nostra categoria - ha esordito a Stresa Francesco Burrelli, Presidente Anaci - ha scelto di coltivare e sviluppare la formazione, quella vera, come strumento in grado di fare di un buon amministratore un amministratore di condominio eccellente. Non è un caso che nel recente congresso di Anaci a Verona si è deciso di portare a 28 i crediti formativi, a fronte di 15 stabiliti dalla legge, e di arrivare alla certificazione UNI, al fine di tutelare il più possibile gli interessi della collettività». La formazione, dunque, diventa lo strumento fondamentale anche in virtù dei nuovi compiti di sussidiarietà a cui sono tenuti sempre di più gli amministratori verso la comunità di cittadini, sia per quanto attiene ai crescenti fenomeni di indigenza, sia per gli aspetti sanitari e psicologici.
Da qui la crescente sperimentazione dei condomini solidali e di strada. Il primo, affrma Anaci, è un modo di rispondere ai disagi abitativi, valorizzando la promozione della solidarietà tra generazioni, il sostegno reciproco ed attività di socializzazione, nonché la gestione di servizi comuni. Il secondo, invece, vuole mettere insieme quelle aggregazioni naturali e spontanee che esistono tra persone che vivono nello stesso palazzo, nella stessa strada o quartiere, al fine di impegnarsi in forme di autoaggregazione per riqualificare aree degradate o recuperare immobili fatiscenti.